I Monti Frumentari, a decorrere dal XV ma soprattutto nel XVII secolo, proliferarono e si diffusero un po’ in tutte le regioni italiane, con preferenza per quelle più povere.
Essi nascevano dall’esigenza di mettere a disposizione dei contadini più poveri i cereali necessari alla semina, specialmente in annate agrarie particolarmente difficili.
Molti contadini, specialmente qui da noi, vivevano in condizioni di pura e semplice sussistenza e spesso, spinti dal bisogno, erano costretti a mangiare anche i cereali che dovevano essere destinati alla semina.
A Carife, dalla seconda metà dell’800 e fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, funzionavano due Monti Frumentari: quello fondato da Francesco Pezzano e quello intitolato a San Rocco. Del Monte San Rocco si sa ben poco: la sede si trovava lungo la Via Elena, ora Via Aldo Moro, sul lato sinistro scendendo verso la piazza, nei pressi dell’abitazione dei Di Ianni.
Il Monte Frumentario Pezzano si trovava, e si trova tutt’ora, sempre lungo la Via Elena, sul lato destro a qualche diecina di metri prima del Convento di San Francesco.
Esso fu istituito nel 1884 con lascito testamentario del Sig. Francesco Pezzano, seguito da uno statuto che ne consentì il funzionamento fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Gli ultimi amministratori del “benefico” sodalizio furono il compianto Don Vincenzo Tedeschi, Parroco della Collegiata San Giovanni Battista, il compianto Pasquale Mirra, nominato in rappresentanza della Curia Vescovile e dal Sig. Maiullo Antonio, nominato in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Carife.
Il suo funzionamento era molto semplice: si prestavano in varie misure (tomolo, mezzetto, quarto, misura) i cereali necessari per la semina. L’interesse da corrispondere per il prestito era calcolato sulla base di due misure ogni tomolo o ettolitro di grano, orzo, avena, granone. Talora veniva utilizzato il sistema di concedere “a raso” e di riscuotere “a colmo” al momento del raccolto.
Quando nei magazzini c’erano grosse eccedenze e si correva il rischio che i cerali deperissero, anche per l’attacco di insetti (i gorgoglioni o, dialettalmente, “li mur’v’gliun’”), il grano ed altri cereali venivano venduti ed il denaro ricavato veniva utilizzato per creare dote alle ragazze povere in età da marito, purchè ne fosse accertata la serietà ed onestà, mediante attestazioni rilasciate dal Sindaco e dal Parroco. Su di un libretto di risparmio postale nominativo veniva versata la somma di 25 lire, su cui, fino alla riscossione e conseguente estinzione del conto, maturavano anche gli interessi.
Ultimamente il Libretto di Risparmio acceso presso l’Ufficio delle Poste di Carife ed intestato al Monte Frumentario è finito tra i cosiddetti conti “dormienti”, e di conseguenza la somma giacente sarà incamerata dallo Stato.
Il Monte Frumentario smise di svolgere la sua opera quando mutarono in meglio le condizioni dei contadini di Carife e quando, soprattutto, arrivarono altre forme di assistenza e di assistenzialismo.
Chi volesse saperne di più sul funzionamento, ed anche sulle difficoltà incontrate dal Monte Frumentario Pezzano può ascoltare, nella sezione “Curiosità/audioteca” di questo sito, la testimonianza orale del Sig. Maiullo Antonio, un simpatico, intelligente ed arzillo anziano residente sui “Fossi”.
Il Monte era ubicato in un monocale, nemmeno troppo grande, dotato di una bella volta a botte. L’immobile ha subito, in maniera quasi indenne, diversi terremoti ed ha resistito anche a quello tremendo del 23 Novembre 1980. Oggi però le condizioni generali dell’immobile sono peggiorate e sono presenti, all’interno, macchie di umidità, distacchi di intonaco e muffe. E’ diventato una sorta di “res nullius” (cosa di nessuno), anche se il Parroco ne detiene le chiavi e ne è giuridicamente proprietario e responsabile.
La cosa più grave è costituita dal fatto che è stata presentata al Comune una semplice istanza di contributo per la ricostruzione ai sensi della legge 219 del 1981 e che in essa non sono riportate neppure le misure e lo stato di fatto. Ovviamente la Commissione ex articolo 14 della stessa legge non potrà tenerne conto e si corre il rischio che la pratica finisca archiviata senza provvedimenti: perderemo così un altro tassello della nostra storia.
C’è da sperare che il Comune, d’intesa con la Chiesa ed anche con la popolazione di Carife, possa escogitare un rimedio o trovare i fondi necessari per il consolidamento, la tutela e la valorizzazione dell’immobile già sede del Monte Frumentario Pezzano, facendolo diventare tappa di un percorso nel centro storico.
Sembra che il tempo, all’interno della costruzione, si sia fermato agli anni Cinquanta del secolo scorso: mobili e arredamento, misure varie, secchie, tramoggia, deposito per i cereali aspettano che qualcuno li salvi dall’incuria, dalle ingiurie del tempo e, perché no, anche da qualche ladruncolo male intenzionato.
Il Sig. Francesco Pezzano, appartenente ad una delle famiglie più antiche e benestanti di Carife, oltre a creare il Monte Frumentario che porta il suo nome, fece costruire a sue spese anche l’altare maggiore del Convento di San Francesco sui “Fossi”, che si trovava a pochi metri dalla sua abitazione.
Ecco la foto dell’altare e l’iscrizione che ricorda il nostro benefattore: