Riteniamo utile proporre una breve biografia del Segretario Comunale, che prestò servizio sul Comune di Carife fino agli inizi degli anni Venti del secolo scorso.
Clemente Grande nacque il 3 Ottobre 1871 a Zungoli, dove sono ancora molto numerosi quelli che portano il suo cognome, da Angelo e da Grande Anastasia. Fu nominato, all’età di quasi 24 anni, Segretario provvisorio presso il Comune di Carife con deliberazione consiliare del 24 Dicembre 1895, vistata il 13 Gennaio successivo dal Sotto Prefetto del Circondario di Ariano.
Venne nominato Segretario effettivo il 1° Maggio 1896. In data 13 Novembre 1897 il Consiglio Comunale deliberò “E’ confermato in Ufficio il Segretario Sig. Grande Clemente di Angelo per la durata di anni sei, a partire dal !° Maggio 1898, con lo stipendio fissato colla prima nomina, dandosi mandato alla Giunta di stipulare il relativo capitolato. Non accettata questa mozione il Signor Grande s’intende licenziato.
Il 19 Febbraio 1898 sposò Santoro Angelina, imparentandosi con una delle famiglie più benestanti del nostro paese. La moglie infatti era figlia di Antonio Santoro e di Maria Luigia Santoro ed era nata il 5.12.1879.
Era sorella quindi dell’Avv. Giocondo e dell’Avv. Pasquale. Il primo sarebbe in seguito diventato magistrato ed il secondo, padre del Dottor Antonio Santoro molto stimato ed amato da tutti i Carifani, sarebbe diventato poi Notaio.
Una sua figlia, di nome Luigina (meglio nota come Donna Gina), sposerà in Roma, il 9 Settembre 1935, il Maestro Nicola Giordano. Questi era nato a Castellammare di Stabia da Francesco Paolo e da Martorano Maria Concetta, il 17 Dicembre 1889. Il Maestro fu iscritto nell’Anagrafe del Comune di Carife il 15 Ottobre 1936. Insegnò per molti anni nelle scuole elementari del nostro paese e diversi anziani lo ricordano ancora con grande affetto. Durante il periodo del Fascismo fu Segretario del Fascio. Fu cancellato dall’Anagrafe il 13 Ottobre 1947 in quanto emigrò a Castel Baronia.
Ebbe anche un figlio maschio di nome Antonio, nato il giorno 8.7.1903 e morto a Roma il 21.6.1961, all’età di circa 28 anni.
Il Segretario Comunale Grande, che sottoscriveva gli atti con una firma arzigogolata ma molto bella, emigrò a Roma il 7 Marzo 1921 e morì, come da annotazione sul cartellino, per trombosi cerebrale, l’8 Agosto 1948, sopravvenuta forse a causa di una frattura ad una gamba non curata a dovere e che lo aveva reso claudicante.
La sua lunga permanenza sul nostro Comune in qualità di Segretario ed il fatto che era imparentato con la famiglia dei Santoro non gli risparmiarono invidia ed odio. Era professionalmente preparato e ciò gli consentì di uscire indenne da una vicenda scabrosa ed intrigata. Leggiamo la delibera che riguarda uno dei momenti sicuramente tra i più brutti della sua lunga permanenza a Carife, dove acquistò molte proprietà ed immobili, in aggiunta a quelli già avuti in dote dalla consorte.
Il 30 Luglio del 1903 il Consiglio Comunale, in seduta segreta, fu chiamato a deliberare sul seguente oggetto:
“Sospensione o meno da infliggersi al Segretario Comunale Grande Clemente, sottoposto a penale procedimento”.
La seduta fu presieduta dal Sindaco Dottor Paolo Salvatore ed il Segretario Assunto fu il Consigliere più giovane, l’Avv. Raffaele Santoro. Questa fu l’esposizione del Sindaco:
“In ossequio alle disposizioni superiori, io mi trovo oggi costretto di portare all’esame del Consiglio un oggetto che un lungo carteggio, tenuto con la Superiore Autorità, aveva per fine di rimandare a più opportuno momento. Trattasi del provvedimento di sospensione a danno del nostro Segretario Comunale Grande Clemente, sottoposto a penale procedimento per opera dei sistematici suoi detrattori: provvedimento che io opinavo e continuo ad opinare, secondo la più sana interpretazione degli art. 142 legge Comunale e Provinciale e 65 relativo Regolamento essere solo consentito quando a carico del prevenuto l’ordinanza di rinvio a giudizio abbia dato corpo alle ombre di possibili fantastici addebiti, giacchè il principio della libera accusa, vigente nella nostra legislazione, non sottrae alcuno, per quanto innocente, dal veleno della calunnia. Questa tesi che io ho sostenuto nel carteggio innanzi accennatovi con la Superiore Autorità, la quale non facendo ad essa buon viso, per una troppa restrittiva interpretazione dei sopra citati articoli, e, sostenendo che basti il semplice fatto della sottoscrizione a processo per promuovere la sospensione dell’impiegato prevenuto, mi ha invitato a portare oggi al vostro esame l’oggetto di che è parola non consentendo al rimando di esso fino all’esito della penale istruzione in corso. Ma a buon punto fra le suddette due tesi estreme e contraddittorie è arrivato l’avviso illuminato ed autorevole della G.P.A., la quale, a proposito dell’approvazione di un certo articolo della pianta organica di questo Comune, riguardante l’esercizio della facoltà della sospensione degl’Impiegati Comunali, sottoposti a penale procedimento, ha suggerito che la stessa, senza rigorose assegnazioni di tempo, va applicata prima o dopo l’ordinanza di rinvio a giudizio a secondo che il giudice più naturale ed immediato, cioè il Consiglio Comunale, trovasi in una esperienza fondata o non le accuse a carico dell’Impiegato sottoposto a penale procedimento. E questa tesi io abbraccio volentieri come quella che l’informi ad un eclettismo illuminato e giusto. Ed alla stregua di esso, venendo all’esame del caso nostro io credo di dover proporre a voi senz’altro che non s’approvi la proposta sospensione del nostro Segretario Comunale, perché è mio convincimento intimo, e credo anche vostro, che il Segretario Grande, sia mondo da ogni addebito, che gli si vien facendo a proposito della percezione di compensi per rilascio di passaporti. Voi tutti, io credo, avrete indovinato donde parte il colpo, ed il bersaglio cui tende; e nella sicurezza che il Magistrato non potrà non arrivare all’affermazione dell’innocenza del suddetto funzionario, io v’invito a mantenere in carica il nostro Segretario per il buon andamento dell’Ufficio, nel quale egli spende l’intelligente opera sua.
Il Consigliere Avv. Santoro Raffaele confortando con altre osservazioni gli argomenti innanzi esposti dal propinante, nell’associarsi alla proposta di rigetto della sospensione del Segretario Sig. Grande, aggiunge che l’argomento più valido per dimostrare la debolezza della tesi di chi vorrebbe la sospensione degli Impiegati Comunali ad ogni muovere di accusa, per quanto fantastica, si ha dall’assurdo al quale si arriverebbe a tal modo, giacchè sarebbe questo l’espediente più facile per paralizzare di continuo l’opera di un funzionario, specie per il nostro Segretario Comunale, che vien fatto segno ad una lotta bassa e temeraria, senza che la solita banda dei suoi nemici gli diano tregua. Egli ha surrogato nella carica persone, che oggi trovansi disoccupati e s’immagini dunque qual è la bava velenosa che si cerca spruzzare contro l’intelligente ed operoso Segretario Grande. Finora però, nonostante le ripetute ed infondate processure, l’innocenza del ripetuto funzionario ha sempre trionfato ed egualmente farà per l’avvenire.
Il Consiglio, ritenuto che è addimandato al prudente e coscienzioso esame del Consiglio di vagliare l’attendibilità di addebiti mossi ad un funzionario sottoposto a penale procedimento, e pria del prossimo rinvio a giudizio; per gli effetti della sospensione da infliggersi ai sensi dell’art. 65 Regolamento; ritenuto che nella fattispecie gli addebiti mossi al Segretario di questo Comune Sig. Grande Clemente circa la percezione di compensi non dovuti per rilascio di passaporti, per comune convincimento sono infondati e calunniosi e montati dai sistematici suoi detrattori; col metodo dei bollettini scritti, astenendosi dal votare l’Avv. Santoro Giocondo (era cognato del Segretario Grande, n.d.r.) e coll’assistenza dei scrutatori Addimandi, Di Ianni e Saura, a pieni voti delibera non sospendersi il Signor Grande Clemente dalla carica di Segretario Comunale di Carife, sino all’esito della penale istruzione a suo carico, tuttora in corso.
Si tratta, come abbiamo potuto constatare, di una dichiarazione di fiducia incondizionata da parte del Consiglio Comunale nei confronti del Segretario Grande, in un dibattito dai connotati straordinariamente attuali.
Così non si era comportato il Consiglio Comunale sempre nel corso del 1903 quando, in pendenza di procedimento penale a carico del Medico Condotto Dottor Pietro De Biasi, lo sospese dall’incarico, nominando al suo posto il Dottor Giuseppe Fargnoli.
Da una deliberazione pubblicata in data 21 Dicembre 1913 apprendiamo che il Segretario Comunale Clemente Grande fu rinviato a giudizio e, conseguentemente, fu sospeso. Leggiamo l’atto ad oggetto: Gratificazione all’Impiegato Sig. Forgione Vincenzo:
“Il Consiglio, considerato che, per le mali (sic!) arti degli avversari di quest’Amministrazione spesso si muovono processure infondate contro questo Segretario Titolare Sig. Grande Clemente, il quale trovasi tuttora sottoposto a penale procedimento; che il rinvio a giudizio si è verificato fin dal mese di Giugno 1913 e finora non è stato espletato, essendosi rifissata la causa per 10 Gennaio p.v.; che il detto Segretario trovasi sospeso dalla carica fin dal mese di Giugno detto, e, quindi, l’Impiegato di quest’Ufficio, Signor Forgione Vincenzo ha disimpegnato da solo quasi tutte le pratiche per il regolare funzionamento di quest’Amministrazione; non si può porre in dubbio che il medesimo Forgione ha espletato un lavoro superiore, e che perciò si ravvisa giusto corrispondere al medesimo una gratificazione; a pieni voti delibera:
1. Corrispondersi, a titolo di gratificazione per lavoro straordinario compiuto e da compiersi fino a quando non rientrerà in carica il Segretario Titolare, la somma di lire cento, all’Impiegato Signor Forgione Vincenzo;
2. Prelevarsi detta somma dall’art. 5 lettera c (soprassoldi ed indennità) impinguatosi con regolare atto di storno di pari data.
La deliberazione successiva, pubblicata nello stesso giorno della precedente, è ancora più eloquente ed ha per oggetto Nomina del Segretario provvisorio.
Il Consiglio, visto che questo Segretario Comunale Titolare, sempre ad opera di malevoli e temerari oppositori di quest’Amministrazione, come rilevasi dalle continue ed infondate accuse, trovasi tuttora sottoposto a penale procedimento, la cui causa è stata diverse volte differita ed ora rifissata pel 10 Gennaio p.v.; considerato che l’Impiegato addetto a quest’Ufficio ha disimpegnato durante l’assenza del Segretario quasi tutte le pratiche di ordinaria Amministrazione, e poiché non è fornito di regolare patente, non può disbrigare speciali mansioni, specie quelle della sottoscrizione dei mandati; e poiché siamo in fine di anno e si ha l’obbligo di rilasciare i mandati medesimi, si ravvisa necessario nominarsi un Segretario provvisorio, col solo incarico di espletare le pratiche riferibili alla contabilità dell’esercizio 1913; col metodo dei bollettini scritti e con tutte le altre formalità di legge; ad unanimità delibera:
1. E’ nominato il Signor Flora Rocco fu Antonio, Insegnante Comunale in carica, Segretario provvisorio, per essere munito di regolare patente, con l’esplicito ed unico incarico di espletare le pratiche di contabilità riferibili all’esercizio 1913; e poiché come innanzi si è detto copre la carica di Maestro, il relativo lavoro di contabilità espletarlo nei giorni di domenica e giovedì di ogni settimana;
2. E’ dato incarico alla Giunta di stabilire il relativo compenso al detto Sig. Flora in ragione dei giorni di lavoro.
La seduta era presieduta dal Sindaco Angelo Raffaele Gallicchio.
Come ben si può vedere alcuni cittadini di Carife, trincerandosi dietro il più perfetto anonimato, continuavano ad accanirsi contro il Segretario Grande, colpevole forse di appoggiare l’Amministrazione comunale in carica.